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Un nuovo studio ha rilevato che quando le società di ridesharing come Uber e Lyft entrano in una nuova città, il possesso di veicoli aumenta di circa lo 0,7%.
Lo studio, pubblicato oggi sulla rivista iScienza ha esaminato i dati delle principali città statunitensi tra il 2011 e il 2017, confrontando le immatricolazioni dei veicoli nelle città che disponevano o meno dei servizi di Uber e Lyft.
Veicolo di proprietà vs. trasporto pubblico
Nell'ultimo decennio, il numero di americani che viaggiano quotidianamente con "veicoli a noleggio" è più che raddoppiato. Alla fine del 2017, Uber era entrata in 224 aree urbane statunitensi (ovvero circa la metà di tutte le città degli Stati Uniti). E in città come San Francisco, il ridesharing ha rappresentato il 15% di tutti gli spostamenti in auto (PDF) in un giorno feriale medio del 2017.
Una possibile ragione è che l'arrivo di queste società di ride-sharing potrebbe aiutare a convincere i residenti che stavano pensando di acquistare un'auto a farlo, per poi utilizzare la nuova auto per guadagnare come autista.
E questo effetto, propongono i ricercatori, potrebbe superare il numero di conducenti che rinunciano all'auto quando arriva Uber.
Lo studio non ha rilevato alcun effetto significativo dell'arrivo dei servizi di sidesharing sull'uso del trasporto pubblico.
I bambini hanno bisogno di seggiolini auto, il che significa meno Uber giostre
Tuttavia, i ricercatori hanno riscontrato che le città con un reddito più elevato e un minor numero di bambini hanno registrato una maggiore riduzione nell'uso del transito.
Si sospetta che ciò sia dovuto al fatto che le persone con un reddito disponibile maggiore e senza figli non si preoccupano di pagare un extra per la comodità di utilizzare un servizio di ridesharing. Inoltre, non devono preoccuparsi di questioni logistiche come i seggiolini auto.
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Studio: "L'impatto di Uber e Lyft sul possesso di veicoli, sul risparmio di carburante e sul transito nelle città degli Stati Uniti".
Autori: Jacob W. Ward, Jeremy J. Michalek, Constantine Samaras, Inees L. Azevedo, Alejandro Henao, Clement Rames e Tom Wenzel
Pubblicato in: iScienza
Data di pubblicazione: 6 gennaio 2020
DOI: //doi.org/10.1016/j.isci.2020.101933
Foto: di Dan Gold via Unsplash